La sintesi dell’intervento di don Luca Ramello all’Assemblea della NOI Torino
da La Voce e il Tempo del 7 novembre 2021
«L’Oratorio è Sinodo!». È stato il tema al centro dell’incontro formativo che don Luca Ramello, direttore della Pastorale giovanile della diocesi, ha tenuto all’Assemblea dell’associazione oratori Noi Torino che si è svolta la sera di giovedì 28 ottobre all’Arsenale della Pace del Sermig, aperta dal saluto del presidente don Stefano Votta.
«Papa Francesco», ha sottolineato don Ramello, «avviando un grande e articolato cammino sinodale, invita la Chiesa intera a interrogarsi su un tema decisivo per la sua vita e la sua missione. In questo orizzonte, anche gli Oratori, all’interno delle loro Chiese locali, sono chiamati ad offrire il loro contributo, non per produrre documenti, ma ‘far germogliare sogni, suscitare profezie e visioni, far fiorire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni’».
Ed ecco allora che «l’Oratorio è Sinodo», ovvero, come ha ricordato don Luca, «autentica esperienza ecclesiale in cui si può apprendere lo stile sinodale proprio della Chiesa».
Una lettura che, secondo don Ramello, trova giustificazione in due ragioni:
«L’Oratorio è Sinodo innanzitutto perché, mettendo in relazione il Signore Gesù con le giovani generazioni, attraverso la presenza di una comunità educante, attualizza lo stile sinodale del Vangelo, che vede in gioco tre attori: Gesù, il popolo e gli apostoli».
Come recita il documento preparatorio, al paragrafo 18, «l’interlocutore di Gesù è ‘il popolo’ della vita comune, il ‘chiunque’ della condizione umana, che Egli mette direttamente in contatto con il dono di Dio e la chiamata alla salvezza», mentre gli apostoli sono destinati «all’autorevole mediazione del rapporto della folla con la Rivelazione e con l’avvento del Regno di Dio», concretizzata in una comunità educante.
«Una seconda ragione», ha proseguito il direttore della Pastorale giovanile e Consigliere spirituale della Noi Torino, «riguarda la qualità delle relazioni che promuove l’Oratorio, corrispondenti alle tre dimensioni che il Papa indica come costitutive del Sinodo: comunione, partecipazione e missione. Le relazioni all’interno dell’Oratorio trovano la loro sorgente nella comunione ecclesiale, dono dello Spirito: l’Oratorio è Chiesa, è comunità, è espressione di una concreta e storica comunità ecclesiale, capace però di dare ospitalità anche a chi è in ricerca, a chi crede diversamente e a chi non crede. L’Oratorio vive poi della partecipazione e della collaborazione di diverse vocazioni e di molteplici carismi, in un sapiente e fecondo intreccio intergenerazionale, che lo rende autentica scuola di servizio e di comunità. Infine l’Oratorio esprime e attua la passione pastorale della Chiesa per le giovani generazioni, assumendone la missione come evangelizzazione ed educazione».
Allora l’Oratorio è veramente Sinodo: «uno stile da cui imparare, uno stile da custodire».
da La Voce e il Tempo di domenica 7 novembre 2021